Sollevati possibili vizi del procedimento con effetti sulla sua validità.
L’avv. Elia Barbujani ha rilasciato un’intervista a la Repubblica sul provvedimento del Garante privacy di limitazione dei trattamenti a OpenAI per #ChatGPT, per rispondere a domande sulla procedura che prevede la legge per l’adozione di provvedimenti di questo tipo.
L’utilizzo di provvedimenti d’urgenza richiede il rispetto di alcune garanzie che, vista la sintetica motivazione del provvedimento, non si comprende appieno in quale modo siano state rispettate.
Alcuni membri del collegio del Garante, nel corso di alcune interviste, hanno parlato di “procedimento cautelare”, sebbene né il Codice privacy né i regolamenti interni citino espressamente un vero e proprio procedimento cautelare.
Il provvedimento emanato, giustificato dal Garante “in via d’urgenza e nelle more del completamento della necessaria istruttoria”, dovrebbe perciò essere meglio chiarito.
Il Garante privacy è un’istituzione da sempre all’avanguardia nella tutela dei nuovi diritti, perciò è giusto aspettarsi grande chiarezza sul rispetto delle garanzie dei diritti dei soggetti coinvolti nei procedimenti istruttori.
Ciò a prescindere dal merito, perché la forma corretta dei provvedimenti garantisce i diritti dei cittadini e delle imprese e l’autorevolezza dello stesso Garante.
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